Qualche sera fa ho messo a nanna le mie bambine e M mi ha chiesto:
“mamma, tu e il papà non vi lascerete mai, vero?”
La domanda mi ha spiazzata, non tanto perché io abbia intenzione di fare le valige, quanto perché non ho capito come le sia venuto in mente un pensiero simile.
“ma no, amore. La mamma e il papà si vogliono bene. Perché dovrebbero lasciarsi?”
“perché una volta avete litigato e io ho paura che voi vi lasciate”.
Di solito noi discutiamo tranquillamente e aspettiamo sempre che le bambine siano a nanna, soprattutto perché ho un megafono naturale in dotazione. Ma quella volta, diversi mesi fa, nonostante la porta fosse chiusa siamo stati beccati.
Tornando all’altra sera…
“M devi stare tranquilla perché a volte capita che le persone litighino. Lo fanno i grandi, come lo fanno i bambini. Ma non vuol dire che non si vogliano bene. Pensa a quando litighi con tua sorella: ti arrabbi per qualcosa che non va come tu vorresti, ma continui a volerle bene, giusto?”
“sì mamma. Io voglio taaaaaanto bene a mia sorella. Io voglio bene a tutta la mia famiglia e voglio che stiamo sempre tutti insieme!! Buona notte mamma.”
Quelle sue parole, pronunciate con tanto coraggio, ma anche con tanto timore per la risposta, mi hanno fatto riflettere su quanto siano sensibili e vulnerabili i bambini di fronte a queste situazioni. Chissà per quanto tempo ha rimuginato questa cosa?! e chissà quante volte avrebbe voluto parlarmene, senza mai trovare le parole?!
La nostra è una famiglia in cui il problema serio è “perché, perché la domenica mi lasci sempre sola? per andare a giocare la partita…”, ma una bambina di sette anni ha pensato che una lite potesse bastare per far crollare tutto. 
Il mio pensiero non può che andare a quei poveri bambini strappati dalle forze dell’ordine dalle braccia delle loro madri. Bambini che probabilmente dopo mesi, anni di dolore, silenzi e angosce in famiglia, sono stati allontanati da quell’unico genitore che gli era rimasto.
Non siamo noi a dover giudicare chi dei genitori abbia ragione, o se si tratti di casi di PAS o meno, ma mi domando dove siano finiti i diritti di quei bambini. 
Strappare un bambino dalle braccia della madre, colpevole o innocente che sia, è un atto crudele e spietato, che sicuramente poteva essere compiuto con modalità più umane. Per quanto si possa avere agito nell’interesse dei bambini, il fine non giustifica i mezzi. Quei bambini manterranno scalfito nell’anima il ricordo e il dolore di quel momento e probabilmente di tutti quelli che l’hanno preceduto.
Nessuno gli restituirà più l’innocenza e la spensieratezza di quell’età.

8 Comments

  1. Concordo con te sulle tue riflessioni. Questi gesti estremi, anche se fatti per il “bene dei bambini”, porterà loro una tristezza nel cuore che mai più se ne andrà.

  2. Non è da molto che ho scoperto che la peggior paura di mio figlio oggi dodicenne durante gli anni delle elementari era il divorzio
    Non che fossimo a rischio.
    E non me l'ha detto se non quando probabilmente questa paura si era ridimensionata. Ma da l'idea del tipo di sensibilità dei bambini su questo argomento.

    Quanto al resto, concordo in generale.
    Ma avendo lavorato come educatrice in un centro per bambini tolti alle famiglie, ti posso davvero assicurare che uno strappo netto dalla famiglia a volte è – non meglio ma meno peggio – di certe allucinanti situazioni. Purtroppo.

  3. Mi rendo conto anch'io di quanto sono sensibili i nostri figli, si ricordano tutto e sin da piccolissimi. Vedo la fatica del mio cucciolo quando cerca di fare suo quello che è successo alla sua sorellina ma a volte è proprio lui che con grande tenerezza me la fa ritornare in mente.
    Buonanotte
    Francesca

  4. Di fronte ad una normale discussione,può capitare che i bambini abbiano timore che il loro nido ovattato possa essere messo in discussione, specialmente se poi vivono esperienze di separazioni attraverso i racconti dei compagni. Quando erano piccoli i miei ragazzi, vivevano con la paura di una separazione proprio perchè tanti bimbi, e oggi ce ne sono tanti, avevano genitori separati e mi raccontavano di pianti, frustazione, di litigi. Si immedesimano facilmente nelle situazioni e quindi il giusto atteggiamento è il tuo.

  5. Sono convinta anch'io che in certi casi l'allontanamento sia il minore dei mali…è sulle modalità che avrei qualcosa da dire…

  6. Purtroppo oggi sono tanti i bambini che vivono questa situazione e per forza di cose ne parlano coi compagni che spesso non comprendono davvero cosa gli stia accadendo.
    Spero solo di essere davvero riuscita a rasserenarla. Grazie!

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