sognare o accontentarsi

Ci sono giorni in cui guardo i miei bimbi e dico che non desidero più nulla al mondo, che sono felice, serena e soprattutto realizzata.
Poi ci sono altri giorni, invece, in cui vorrei poter dare loro di più, soprattutto economicamente.

Capita quando, ad esempio, si avvicina l’estate, una ricorrenza, oppure davanti a una vetrina di giocattoli o vestitini costosi.
Così mi sono messa a pensare a tutte le aspettative verso i nostri figli e tutti quei sogni che fatichiamo a realizzare. Mi è sembrato quasi cattivo accanirsi nel volerli raggiungere a tutti i costi. Il non potersi accontentare mai. L’umano desiderio di “stare meglio” o semplicemente di “arrivare a….”.

Mi chiedo allora quando davvero bisogna accontentarsi e perché.

“Accontentarsi”… una parola che spaventa molto, che quasi sembra uscita dal libro degli sconfitti, di chi ha deposto le armi e non vuole proseguire più. Invece sono sempre più convinta che sia un monito alla nostra coscienza, perché abbiamo bisogno di ricordarci spesso che infondo la nostra vita è piena così, che siamo sereni, che abbiamo raggiunto ciò che ci stava a cuore e forse sarebbe ora di godercelo un pochino.

Poi però l’altra parte di me urla che no, non è affatto così, perché ci sarà sempre chi sta meglio di noi e per ottenere risultati solidi nella vita bisogna prendere esempio proprio da coloro che si sono realizzati. E allora la mente va in tilt di continuo.
Solo davanti ad alcune immense tragedie umane (e non necessariamente quelle che si sentono alla TV), ci si ferma un attimo a riprendere fiato…a riflettere…

Davvero ci dovremmo accontentare di ciò che abbiamo perché a qualcuno è toccata una sorte peggiore della nostra? E’ un continuo non trovare risposta. Probabilmente non la troveremo mai, perché fino a quando le disgrazie altrui non ci arrivano alle orecchie ci manteniamo indaffarate nel realizzare i nostri desideri. E a ogni sogno che prende forma nella realtà, un altro nasce dalla nostra impegnatissima mente. Un cerchio che non si chiude mai.

Fermiamoci a pensare invece. Soprattutto noi, mamme di gemelli, destinatarie dell’immensa fortuna di partorire due bimbi che cammineranno insieme, quando ci sono donne, invece, che a fatica sono riuscite ad averne uno.

Prendiamo fiato… iniziamo a dare delle priorità ai nostri desideri. A sceglierli, come si fa nel cambio di stagione. Esatto, facciamo proprio la cernita dei sogni: quelli che davvero valgono i nostri sforzi, si piegano e si richiudono nel solito cassetto…quelli di cui invece potremmo davvero fare a meno (perché gli anni son passati e non ci stanno più addosso ad esempio), mettiamoli in un bel contenitore colorato e regaliamoli a chi di tempo ne ha tanto ma di sogni non ne ha più.

Ecco, mollare tutto ed andare ad abitare dove c’è sempre il sole, con una bella casa a due metri dalla sabbia bianca e sullo sfondo il mare… ebbene forse ‘sto sogno lo riciclo per qualcuno a cui voglio davvero bene. Io in Polinesia non ce posso andà.

(photo credit: Fakarava)

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