scrapping digitale

Con l’era dell’immagine digitale abbiamo perso il gusto di una foto profumata ancora di stampa. Buffo anche solo pensare che con un rullino ci scattavamo al massimo 36 foto e dovevamo aspettare il ritorno a casa dalle vacanze, per svilupparlo nel negozio di fiducia.
Quei due giorni di attesa prima del ritiro ci sembravano infiniti. Una volta avuto il nostro voluminoso pacchetto Kodak o Polaroid, ci sedevamo nel bar accanto al fotografo e finalmente potevamo guardare quelle immagini, ricordando ogni singolo momento vissuto.
Poi l’amica ci chiedeva il duplicato in cui compariva il tizio che le piaceva e noi, espertissime, col negativo verso un punto luce, trascrivevamo il numero della foto sulla busta della ristampa.

Questo accadeva fino a quasi tutti gli anni ’90. L’unica possibilità di vedere subito una foto era scattarla con la Polaroid e sventolarla per farla asciugare ma, ahimè, non esisteva il negativo e che si faceva?

La tagliamo in due e ognuno tiene una metà? Oppure ne facciamo un’altra alle macchinette automatiche per fototessera?

Tutti ne hanno almeno una chiusa in un cassetto o nel portafogli. O forse addirittura tutte e quattro, quando ancora uscivano in stampa verticale e ogni foto corrispondeva a uno scatto diverso…

Qui Gino ride, qui Marco fa le smorfie, qui Andrea fa le corna, qui Nicola c’ha gli occhiali storti.

Poi arrivò l’immagine digitale. E da quel momento si fotografa di tutto, incluso il cibo del pranzo di nozze della cugina antipatica, ma non si stampa praticamente più. Tante, infinite foto. Figli e animali domestici hanno più immagini dei Reali sui tabloid. Ma tutte nel PC, magari in un capiente hard-disk esterno, che non si sa mai…

Io stessa le ho divise per anno. Ogni anno è diviso per mese. Ogni mese per scatti. Potrei lavorare in un archivio.

Poi anni fa, grazie a un forum, conobbi lo scrapping digitale. E conobbi anche gli album fotografici digitali. E quindi iniziai a creare e stampare fotografie ritoccate e assemblate tra di loro.

Ma cos’è davvero lo scrapping? Diciamo che, quello vero, è un insieme di carte, nastri ed elementi da attaccare su un apposito album fotografico. Abbastanza dispendioso in tempo e denaro, ma l’effetto è assolutamente straordinario e ricco di particolarità.

Oggi parliamo invece dello scrapping digitale: rapido, pulito, economico. Basta un programma per l’elaborazione delle foto (io utilizzo Photoshop ma ce ne sono gratis anche on-line) e un po’ di fantasia…

scrapping digitale

Alcuni siti offrono “elementi, carte e cornici” (kits) gratuitamente, oppure si possono acquistare al prezzo di un caffè. Per i kits più elaborati si arriva a spendere anche 5 euro! Comunque ce ne sono per tutte le tasche.

Ma vediamo come funziona davvero lo scrapping digitale e lo scopriamo insieme a colei che mi aprì le porte su questo fantastico hobby. Si chiama Monica, vive nella provincia di Latina, e il suo passatempo preferito, oltre al creare fantastici album digitali, è fare la scrapping designer, ossia creare bellissimi kits che poi condivide sul web con le appassionate.

Monica ci descriverà passo dopo passo con un video tutorial come creare un LO, un layout, cioè un insieme di carte ed elementi che arricchiscono il contorno di una o più foto. E tutto questo avviene in digitale appunto. Quindi non sporca, non appiccica, non si rovina!

Pronti a prendere appunti?

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4 Comments

  1. Finché c’erano le foto da sviluppare le tenevo in ordine tutte divise per album, da quando c’è il digitale tutte scaricate in una chiavetta e via. Quasi non le riguardo più. L album aveva il suo fascino

  2. Io sono una vecchio stampo, nel vero senso della parola, sviluppo ancora le foto dal fotografo di fiducia per poi crearne degli album.
    Certo ho una Reflex ma le foto stampate le adoro e finchè ci saranno fotografi che le sviluppano io continuerò a creare mille album con scritte le date e i luoghi su ogni foto e facendo disegni buffi tutti a mano!
    Silvia

  3. Ahahaah Silvia lo facevo anche io! Compravo un quadernone a quadretti e gli angolini trasparenti in cui inserire le foto, poi attaccavo le foto e ci scrivevo sopra tutti i miei pensieri relativi a quegli scatti! però da dire che scattavamo molte meno foto. Oggi sarebbe impossibile per me continuare a farlo, da quando ho i bimbi è un continuo scattare foto per non perdere nemmeno un attimo della loro crescita!

  4. Anche io ho una marea di foto non stampate purtroppo e se le stampassi non so mica dove potrei metterle, sono veramente troppe! La tua mi sembra una bellissima soluzione per abbellire certi angoli della casa e per tenere sott’occhio quelle foto speciali a cui teniamo tanto. Non sono molto brava però a smanettare col computer e non ho pazienza. Il minimo di grafica nel blog me la sono fatta fare, sono imbranatissima…non so se riuscirò a combinare qualcosa ma ammiro tanto chi di voi ci riesce ed è portato, io sono ancora all’età della pietra… Un abbraccio, Valeria

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