santarcangelo di romagna coi bambini

Visitare Santarcangelo di Romagna tra storia e tradizioni

A settembre vi ho raccontato il nostro family blog tour #BIMForKids a Bellaria Igea Marina, organizzato dall’Ufficio del Turismo, e vi avevo promesso un post interamente dedicato a Santarcangelo di Romagna.

Se siete in vacanza, o di passaggio, sulla Riviera Romagnola, vi consiglio di trascorrere una giornata in questo affascinante borgo medievale, ricco di storia, arte e cultura.

Un po’ di storia…

Santarcangelo di Romagna sorge sul colle Giove, tra i fiumi Uso e Marecchia, che scorrono in una valle dipinta dal verde degli ulivi e dei vigneti. E’ nota per essere la città natale di papa Clemente XIV, a cui nel 1769 i santarcangiolesi dedicarono l’arco che oggi domina piazza Ganganelli.

C’è una curiosa tradizione popolare legata all’Arco Ganganelli, noto anche Arco dei Becchi o Arco dei cornuti: in occasione della festa annuale di San Martino, vengono fissate un paio di corna sotto l’arco…se passando sotto, le corna si muovono, significa che si è cornuti 😉

Nel Medioevo Santarcangelo era controllata da ricchi proprietari terrieri (Malatesta, Montefeltro, Borgia), che hanno lasciato segni tangibili del loro dominio nel castello (Rocca Malatestiana), nelle dimore signorili e negli edifici pubblici ancora oggi perfettamente conservati.

Il 1700 ha dato il via allo sviluppo vero e proprio del paese, che nel 1948 è stato riconosciuto Città d’Arte.

santarcangelo di romagna sul colle giove

Cosa vedere a Santarcangelo di Romagna

Santarcangelo di Romagna è una culla di storia, arte e cultura. Vanta molti luoghi di interesse, alcuni un po’ nascosti e che vi consiglio di visitare accompagnati dalle guide locali per coglierne la più profonda essenza.

I monumenti e gli edifici storici

Se siete appassionati di arte e di storia, qui troverete pane per i vostri denti.

Partendo da piazza Ganganelli si sale nella cittadella medievale, alla scoperta dei monumenti che hanno fatto la storia di questo borgo. Se avete i passeggini potete salire dalla contrada dei Fabbri, che è priva di gradini.

La prima tappa è la Chiesa Collegiata della Beata Vergine del Rosario, il più importante edificio religioso di Santarcangelo, che risale al XVIII secolo. Entrando poi nel cuore del borgo, ci si trova faccia a faccia con la Torre Campanaria in stile neogotico, alta ben 25 metri e dominata da un San Michele Arcangelo in ferro battuto che indica la direzione del vento.

Salendo si giunge alla Rocca Malatestiana, costruita nel 1836 dalla famiglia Malatesta. E’ molto conosciuta anche perché l leggende narrano che all’interno sia avvenuta l’uccisione di Paolo e Francesca, perché nel 1288 il marito tradito, Gianciotto Malatesta, occupava la rocca.

Le twins sono rimaste affascinate dalle storie e dalle leggende che ci ha raccontato la guida. Sono rimaste stupite dalla maestosità degli edifici e hanno curiosato per le vetrine delle piccole botteghe artigiane che si affacciano sulle viuzze del centro storico.

ingresso torre campania santarcangelo di romagna

Rocca Malatestiana Santarcangelo di Romagna

 

Le Grotte

Passeggiando lungo le mura di via Ruggeri, si può notare un cancello sormontato da un arco: è l’insospettabile ingresso delle Grotte  tufacee… che in realtà non sono tufacee. Si tratta infatti di 152 ipogei, scavati nell’arenaria e nell’argilla che formano un percorso di oltre 5 chilometri.

Sembra che nell’antichità avessero finalità religiose, mentre in epoca medievale venivano utilizzate come cantine per la conservazione del rinomato Sangiovese. Infine durante la seconda guerra mondiale offrirono rifugio agli abitanti della città, che misero tutti gli ipogei in comunicazione tra loro.

Raggiungere le diverse stanze attraverso i cunicoli, come in un labirinto, può trasformarsi in un gioco divertente per i bambini… ma anche per tutti gli adulti che sono cresciuti a pane e Goonies 😉

interno delle grotte tufacee blog tour alle grotte tufacee di santarcangelo di romagna

La Stamperia Marchi

Vi immaginate una vita senza ferro da stiro? In realtà, io sì, perché del ferro da stiro faccio volentieri a meno e cerco mille barbatrucchi per evitare di usarlo. Però chi stira anche i calzini e gli stracci per fare la polvere – ma dove lo trovate tutto ‘sto tempo? – di sicuro non può fare a meno di questo elettrodomestico.

Una volta, quando i ferri da stiro non erano affidabili e funzionali come quelli moderni, si ricorreva a soluzioni alternative, soprattutto quanto i tessuti da stirare erano in quantità industriale.

Era proprio il caso della Stamperia Marchi, un’antica stamperia artigiana che dal 1633 custodisce la tradizione decorativa su tela della Romagna.

Ancora oggi la famiglia Marchi decora i tessuti in canapa e cotone utilizzando stampi in legno intagliati a mano e colorati a ruggine, proprio come una volta. Per ottenere una perfetta stampa è fondamentale che i tessuti siano perfettamente distesi e quindi stirati. La famiglia Marchi conserva la tradizione anche nel dare il lustro alle tele, continuando a utilizzare l’antico MANGANO, l’unico presente al mondo, che ha lasciato sia noi che le twins a bocca aperta.

Nella bottega è possibile acquistare tessuti stampati a mano antichi e moderni, corredi per la casa, abiti e preziosi oggetti di artigianato, ma anche fare una visita guidata nel laboratorio per vedere il Mangano in funzione e il processo di stampa manuale.

ingresso stamperia marchi santarcangelo di romagna

bottega artigiana stamperia marchi tele stamperia marchi santarcangelo di romagna

La Collina dei Poeti e… la piadina

Quando si parla di tradizioni romagnole, non può mancare la piadina 😉
E proprio qui, alle porte di Santarcangelo di Romagna, ospiti della Collina dei Poeti, abbiamo imparato a prepararla con le nostre mani.

“La Collina dei Poeti è un luogo di poesia e civiltà contadina, aperto e ospitale per quei viandanti che, lasciando il mare alle spalle, lentamente vogliono ascoltare la bellezza della Valmarecchia”

Il profumo dei vigneti, i viali di cipressi, la tradizione contadina e l’ospitalità romagnola, che in passato hanno ispirato letterati, poeti e politici, si possono ancora ritrovare in questa tenuta, che oggi è meta degli amanti della buona cucina e del buon vino. I sette acri di vigneti infatti offrono uva di altissima qualità. La vendemmia viene fatta ancora a mano, per conservare l’integrità dell’uva destinata alla produzione del Sangiovese, il vino classico di Romagna.

tenuta collina dei poeti

viale dei gelsi alla collina dei poeti

E ora, come promesso a chi si era lasciato ingolosire dalla mie foto su Instagram (@thepocketmama), ecco la ricetta per preparare la piadina romagnola.

Ingredienti per la piadina romagnola:

  • 1 kg di farina
  • 4 g. di bicarbonato di sodio
  • mezzo bicchiere di olio extra vergine di oliva (in alternativa 300 g. di strutto ma considerate che la ricetta con l’olio d’oliva è più light)
  • sale q.b.
  • acqua tiepida

Impastate insieme la farina, il sale, l’olio e il bicarbonato e aggiungete un po’ d’acqua fino a ottenere un impasto piuttosto sodo.

Dividete l’impasto in 5-6 palline e stendetele una alla volta con il mattarello formando un disco di pasta. Potete farla sottile o più spessa, in base al vostro gusto.

Cuocete la pasta sul testo romagnolo di terracotta (se non l’avete, va bene anche una padella larga, piatta e antiaderente), tenendo il fuoco alto perché la cottura dovrà essere rapida.

Quando la pasta inizia a dorarsi, togliete dal fuoco e servite in tavola le piadine ancora calde con salumi e formaggi per le farciture salate o con confetture e/o Nutella per quelle dolci.

Il risultato è garantito anche per chi non ha grandi abilità culinarie…se ci sono riuscita io, c’è speranza per tutti.

Buon appetito!

ingredienti per la piadina romagnola

preparazione della piadina romagnola

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