Che io non sia un’appassionata di cucina già si sa, ma questo non significa che non sia una mamma attenta all’alimentazione delle mie bambine. Sicuramente il mio compito è facilitato dalle due piccole bocche fameliche che non mi hanno mai fatta penare con il cibo, ma si sa che comunque i bambini vanno tenuti a bada, altrimenti strafogherebbero dolci e schifezze dalla mattina alla sera.
Per fortuna le mie piccole pesti amano anche gli alimenti genuini tra cui yogurt, cereali, frutta e anche un po’ di verdura. Per quanto riguarda queste ultime, purtroppo è ormai diventato molto difficile riuscire a trovarne di qualità. Le mele del supermercato sono, ad ogni stagione, rosse come quella di Biancaneve e, se conservate nel frigorifero, durerebbero anche 2 settimane. Il che la dice lunga.
Una volta c’era il fruttivendolo di fiducia, ma oggi, poiché la concorrenza del mass market è spietata, e anche lui deve tirare a campare, si è dovuto adattare ed è così che anche nel negozietto di paese capita di trovare frutta e verdura non propriamente di stagione o di dubbia provenienza.
Ma allora come fare per garantire ai nostri bambini frutta e verdura fresca?
Sempre più spesso si sente parlare di agricoltura biologica, ma che cos’è?
E’ prima di tutto un tipo di agricoltura a basso impatto ambientale, che rispetta il ciclo della natura e che interviene limitatamente sul suolo per poterne sfruttare la naturale fertilità. Inoltre non vengono impiegati prodotti chimici, se non quelli ammessi dal regolamento CE.
Questo significa che i prodotti agricoli sono forse meno belli da vedere ma sicuramente più freschi, gustosi e ricchi di sostanze nutritive e antiossidanti.
I prodotti biologici si possono trovare anche nella grande distribuzione, ma ho sempre pensato che, per essere davvero biologico, un prodotto dovesse arrivare direttamente dal coltivatore, perché il processo di confezionamento e la permanenza sugli scaffali del supermercato ne compromettono comunque la freschezza. Quindi? siamo destinati a mangiare per sempre solo prodotti contaminati? Forse no.
L’altro giorno parlavo con una collega proprio di questo problema e lei mi ha suggerito di provare il servizio di BioExpress. Si tratta di un gruppo di produttori che coltivano secondo le regole di agricoltura biologica e poi distribuiscono i loro prodotti, esclusivamente di stagione, direttamente ai consumatori.
Basta scegliere sul sito il tipo di cesta che si vuole ricevere e mandare una mail per aderire al servizio.
E’ una sorta di abbonamento ma è molto flessibile e non vincolante. 
Cosa ne pensate? Conoscete già questo tipo di servizio?
Io mi sono appena iscritta, quindi sono in attesa di ricevere la prima cesta…quando arriverà, scriverò le mie impressioni.

2 Comments

  1. La mia casa è stata costruita nel terreno (agricolo) di mio suocero, pieno di alberi da frutto. Davanti casa abbiamo l'orto e la scorsa estate ho preparato la salsa in bottiglia raccogliendo da sola i pomodori. Quello che vedo e che mi dicono da sempre è che non si raccoglie nulla se non utilizzi pesticidi e nonhai idea di quante olive e susine sono andate perdute solo perchè mio suocero aveva saltato l'applicazione del veleno (ha 80 anni e non riesce a fare sempre tutto). Detto questo ammiro chi riesce a coltivare in maniera più salutare anche perché io non ne sono capace e non ho neanche la possibilità di persuadere qualcuno del contrario.
    Ciao!

  2. Che fortuna poter avere degli alberi da frutto praticamente in casa. Credo anch'io che non si possa fare a meno dei pesticidi per poter portare avanti un raccolto, ma mi sembra di avere capito che nell'agricoltura biologica vengano impiegati solo quelli ammessi dal regolamento CE e comunque viene evitato tutto ciò che è chimico e non strettamente necessario, come coloranti e conservanti.
    La prossima settimana riceverò la prima cesta e ti farò sapere com'è. Se la qualità dovesse essere anche di poco superiore rispetto a ciò che trovo in commercio penso che ne sarà valsa la pena. Un abbraccio!

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