H. 06:30: suona la sveglia. Ogni mattina la tentazione di scaraventarla giu’ dal balcone e’ forte, e se non fosse quella dell’IPhone l’avrei gia’ fatto da tempo. Come al solito richiudo gli occhi…e mi riaddormento. Poi li riapro di colpo e mi alzo come un razzo perche’ sto gia’ accumulando ritardo.
Alzo le tapparelle e apro la finestra…e il gallo mi fa il gesto dell’ombrello perche’ l’ho svegliato!
Faccio colazione scolandomi in 2 minuti secchi il mio beverone dietetico, che se potesse parlare esprimerebbe la sua pena per i gelati e le merendine con cui mi abbuffo nel pomeriggio!
Alle 6:45 sono in bagno a lavarmi e a montare l’impalcatura per ristrutturare la mia faccia. Seguono nell’ordine: detergente, siero antimacchia, contorno occhi, crema antirughe. Lavaggio denti. Rimando il trucco a dopo.
H. 7:10: inizio a svegliare le bambine. Ai primi due tentativi tutto tace, al terzo mi arriva il buongiorno del vicino della villetta di fronte. Al quinto una voce da sottobosco “Mamma, ma non si fa cosi’ per svegliare qualcuno!” “Ma voi non siete qualcuno, siete due bambine dal sonno piu’ profondo di quello di un orso bruno in letargo!”.
H. 7:20 mi carico i due fuscelli sulle spalle e li porto a tavola per la colazione. E per me riprendono i lavori di restauro. Mi vesto in modo completamente diverso rispetto a quanto programmato la sera prima perche’ fa sempre o piu’ freddo, o piu’ caldo, o piove. E’ facile che nevichi, anche ad agosto.
H. 7:30: si vestono…si incantano… chiacchierano… urlo… chiacchierano ancora… intervengo! In una mano il grembiulino, nell’altra il mascara…un quarto d’ora di spola tra lo specchio del bagno e la cameretta.
H. 7:45: sono truccata, forse con una palpebra azzurra e una rosa, ma sono truccata. Loro vestite.
Litighiamo per il parrucco: loro vogliono cerchietto e capelli sciolti, io i codini, e attacco con la minaccia dei pidocchi giganti che fanno grattare… funziona sempre!
H. 8:00 partenza dai box con una sgommata che manco Schumacher ai tempi d’oro. Faccio un giro assurdo, grazie a quel brillantone dell’assessore all’urbanistica, che da due mesi ha reso la nostra via a senso unico.
H. 8:05: entriamo all’asilo. Scavalchiamo la nonna novantenne con tre nipoti da piazzare e ci lanciamo in scivolata nel corridoio. Armadietto raggiunto. Le svesto tirando un paio di gomitate alla mamma che mi piazza la carrozzina davanti. Con l’anta aperta a 45° infilo giubbini e felpa nell’armadietto, sostituisco le pantofole con le scarpe e lancio le mie figlie nelle rispettive classi.
H. 8.15: sono in macchina. Percorro le strade piu’ assurde. Allungo ma evito un po’ di traffico. Devo cambiare gli ammortizzattori una volta al mese, per le buche della strada secondaria, ma evito un po’ traffico. Consumo piu’ benzina ma…evito un po’ di traffico.
H. 8:35 varco la soglia dell’azienda. Giro a sinistra e poi a destra. Salgo le scale. Giro a destra e poi a sinistra. Seguo il corridoio e giro a destra. Il labirinto di Alice e’ meno complesso. Eccola: la mia scrivania! Poso il PC, mi siedo e prendo fiato.
Perche’ ho la sensazione di avere gia’ fatto una giornata di lavoro?!

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