Senza titolo
Buffet alla S. Cresima della cuginetta

Una delle affermazioni più ricorrenti che la gente mi fa riferendosi alle mie figlie è: “su dai, il peggio ormai sarà passato!”. Premesso che spesso è una considerazione gratuita, perché nessuno ha chiesto il parere di qualcuno e nemmeno si sta lamentando. Ma poi, il peggio di cosa?

Ma perché la gente deve sempre parlare senza cognizione di causa?
Premesso che ogni bambino è diverso dall’altro e ancora più lo sono tra loro le coppie di gemelli, non si può e non si dovrebbe sempre generalizzare.
Molti sono convinti che la gestione di due gemelli neonati siano un’impresa ardua, fatta di lunghe notti insonni ed estenuanti giornate passate a preparare biberon e a cambiare pannolini.
Come dicevo dipende sempre dal bambino, dal marito/compagno e dalla fortuna ovviamente. Per quanto mi riguarda, a una settimana dalle dimissioni dall’ospedale, mi ero fatta almeno un’idea di come avrei dovuto organizzare le mie giornate e le mie nottate. Per farla breve, le mie bambine mangiavano, “riempivano” il pannolino e dormivano. Questo ciclo si è ripetuto per circa sei volte nell’arco delle ventiquattro ore per i primi quattro mesi, per poi ridursi a quattro volte nelle dodici ore dal quinto mese compiuto. Non ricordo di avere fatto una notte in bianco in sei anni e mezzo perché alle mie figlie è sempre piaciuto dormire. Non ricordo di avere mai penato per il cibo, perché alle mie figlie piace mangiare, anche se a vederle non si direbbe.
Da neonate, e sottolineo neonate, non erano bambine lagnone, capricciose o che volessero stare sempre in braccio, quindi sono sempre riuscita a ritagliarmi un po’ di tempo per me, anche solo per fare la doccia o disboscare le gambe.
Quando uscivo per una passeggiata, appena le infilavo nelle tutone a sacco iniziavano si addormentavano e si risvegliavano al rientro a casa, magari dopo due ore, quindi andavo tranquillamente a fare shopping. Con un passeggino ingombrante quanto un pullman ma ci andavo.
Oggi che le mie bimbe hanno sei anni e mezzo, diciamo che la maggior parte delle volte non mi lamento della quotidianità, ma di sicuro le problematiche che devo affrontare sono più importanti della cacca liquida che è fuoriuscita dal pannollino e risalendo fino al collo ha sporcato anche il body. Le difficoltà che mettono a dura prova la mia pazienza di mamma sono legate all’educazione, alla relazione e ai conflitti tra genitori e figli. Ogni giorno è una sfida tra le mie bambine e la mia capacità di impormi e dettare regole, perché se allento un attimo la presa sono io a cadere per prima e poi loro mi seguono a ruota.
Spesso è già difficile educare un bambino solo, con due gemelli la situazione si complica parecchio.
Le mie bambine sanno il fatto loro ed essendo in due si sentono molto forti. A volte hanno la capacità di isolarsi da tutto ciò che le circonda e non è semplice farsi ascoltare. Spesso dobbiamo prima attirare la loro attenzione, poi possiamo iniziare a parlare. E non vi dico la mattina per prepararci per andare a scuola…Ogni giorno è una lotta contro il tempo. Capisco che la trapunta sia bella calda e il cuscino tanto morbido, ma credo che più di dieci ore di sonno possano bastare. Il Pangoccioli si trasforma nel pranzo di Natale e non finisce mai, maaaaaaaaaaaaai. E i vestiti sono troppo gelidi per togliere il pigiamino e indossarli. La pipì è più lunga di un ruscello di montagna e…i denti…le mie figlie sono le uniche bambine ad avere 67 denti…tutti da lavare uno per uno. 
SmileIeri ho provato ad adottatare un piccolo stratagemma: ho promesso loro che per ogni mattina in cui si prepareranno in fretta riceveranno una faccina e al raggiungimento di 7 faccine conquisteranno un piccolo premio. Ovviamente nulla di esagerato, perché da una parte voglio incentivarle a fare le cose per bene, dall’altra non devono pensare di dover fare il loro dovere solo per ricevere qualcosa. Il premio sarà comunque qualcosa di utile come un librettino da leggere, delle matite colorate per la scuola o un piccolo gioco da condividere con la classe durante l’intevallo, visto che le maestre lo consentono. Inoltre nel caso in cui un giorno si dovessero comportare male, saranno costrette a restitutirmi una faccina.
Sarò pessimista, ma credo che questo premio lo prenderanno almeno dopo Natale!!

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6 Comments

  1. Mia suocera ha avuto due gemelle, due lagne, due frigne, due rompicoglioni. Stava diventando pazza e lei è una persona pazientissima. Mio marito essendo il primo figlio ha sofferto molto di questa situazione. Va un po' a fortuna con i bambini, a te è andata bene, a lei meno. Nonostante tutto poi ha voluto altri due figli, è una super mamma!!! Gestire due bambini contemporaneamente non è facile, sia che abbiano la stessa età, sia che abbiano pochi anni di differenza. Richiede una pazienza non da poco. Io ammiro le mamme come te, profondamente.

  2. Io trovo che l'espressione “il peggio è passato” viene detta da chi è carente di pazienza… ci sono vole in cui con tre fatine che si trasformano i tre uragani (non gemelle) mi vorrei chiudere in una camera, tapparmi le orecchie e far finta che niente sta accadendo… Ma poi passa e i tre mostri tornano ad essere tre fiorellini deliziosi!
    PS le tue bambole sono uno spettacolo e il piccolo premio che hai ideato è un'idea veramente carina! Un bascio!

  3. Sicuramente sono stata molto fortunata quando erano piccine, ma è stato comunque difficile, perché erano le “prime” figlie. Ora ci sono dei giorni durissimi, in cui mi sembra di non potercela fare…e per fortuna che, a detta di molti, il peggio dovrebbe essere passato!!

  4. Viene detta da chi non ha pazienza, da chi non ha figli o da chi ne ha avuti secoli fa. Perché chi ha figli piccoli, anche se non sono gemelli, sa bene che più si va avanti e più diventa difficile. Come dice mia nonna, e non solo lei: “Bambini piccoli, pensieri piccoli. Bambini grandi, pensieri grandi”

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