MAYA_2012

Il 21 dicembre 2012 è una data ormai superata e, a meno che non sia passata a miglior vita senza rendermene conto, sono ancora qui a scrivere sul blog, anche se dopo un periodo di latitanza.
La fine del mondo non c’è stata, quindi, scartando questa profezia negativa, spero davvero che si avveri l’altra, secondo cui questa data dovrebbe segnare l’inizio di un periodo di pace globale e  di evoluzione spirituale.

La mia è sicuramente una visione molto ottimistica, considerando il periodo storico che stiamo vivendo e la crisi economica che sembra non farci mai vedere la luce, però mi piace pensare che sia l’inizio di una nuova era e che questo “nuovo mondo” possa portare qualcosa di buono ad ognuno di noi.
Qualcuno potrebbe pensare che ho vinto al Superenalotto e che quindi è facile parlare così. In realtà gli ultimi giorni sono stati molto stressanti, difficili da iniziare e ancora più pesanti da concludere.
Per mesi ho atteso una risposta che non arrivava mai.
Sapete che sono lavoratrice precaria per scelta, non per scelta delle aziende, come potrebbe pensare qualche maledetta serpe, ma per scelta mia. Lasciato il mio lavoro a tempo indeterminato, ho scelto di  lavorare solo part-time e da tre anni c’è un’azienda che mi offre la possibilità di farlo, anche se con contratti a termine. Ma se nulla è eterno, i contratti a termine lo sono men che meno. 
Ci sono ruoli che possono essere svolti tranquillamente a tempo parziale, altri invece che richiedono una disponibilità più che a full-time e che non si addicono ad una mamma che vuole essere presente nella vita dei propri figli.  Quindi se si libera una “testa” (come si dice in gergo HResco) da super manager, bisognerà almeno sospettare che la scelta non ricadrà necessariamente sulla mamma, che alle 16:00 deve correre dai figli, e comprendere che se viene tagliata fuori (o se preferite “segata”) non si tratta di un complotto contro di lei, ma semplicemente di un modo di agire nell’interesse dell’azienda.
Non voglio certo fare l’aziendalista, anche perché sono io quella a cui hanno accorciato le gambe, ma sono piuttosto serena e in pace con me stessa, perché anche questa volta sento di avere fatto io la prima scelta. Ancora una volta ho scelto le mie bambine, ho scelto di accompagnarle a scuola la mattina e di aspettarle all’uscita. Ho scelto di aiutarle a fare i compiti, prepararsi per la lezione di danza e scegliere il regalo per una festa di compleanno. Per continuare a fare tutto questo mi farei tagliare un altro pezzetto di gambe, ma siccome Babbo Natale mi ha regalato ancora qualche mese di lavoro, durante i quali potrebbe succedere di tutto, per ora depongo la sega nell’armadio.
E poi c’è un progetto che bolle in pentola…forse rappresenterà davvero la mia pace e la mia evoluzione spirituale…

6 Comments

  1. Tu per me hai fatto la scelta più giusta che potessi fare…la stessa che ho fatto io anni fa senza mai rimpiangerla un solo giorno…Un bacio e Augurissimi!!!

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