Credo che lo scorso week-end sia stato uno dei più caldi da quando è iniziata l’estate, quella vera.
Mi ricordo di estati passate tra una piscina e l’altra della Lombardia, ma è stato una vita fa, prima dei cambiamenti climatici, quando l’estate iniziava a giugno e non a luglio. Quando ti godevi davvero i week-end con gli amici al lago, al mare o appunto in piscina.
E mi ricordo di piscine superaffollate, con l’acqua scaldata dai duemila cristiani che ci si tuffavano dentro (e mi fermo qui!). E prati che di verde non avevano più niente, solo qualche ciuffo di erba secca che cercava di farsi spazio nel millimetro di terreno lasciato libero tra un telo e l’altro. E di ombra neanche a pagarla!! Quattro alberi smilzi di cui si erano già impossessati le famiglie dotate di barbecue, tavolo da campeggio e frigorifero (si’, frigorifero!) con peperonata e impepata di cozze!Invecchiando sono diventata meno tollerante e queste condizioni, non solo climatiche, mi scoraggiano a portare le bambine in piscina. Tanto più che quando invece siamo in buona e decidiamo di andare alla comunale scoperta, troviamo una coda alla cassa che non si vede nemmeno sotto Natale fuori da Tiffany a Milano.

Complice l’attesa di queste vacanze che sembrano non arrivare mai, domenica abbiamo accettato la proposta di amici di andare tutti insieme a Ondaland, un parco acquatico di Vicolungo.

Non mettevo piede in un parco acquatico dai tempi delle gite con l’oratorio estivo, quando la spensieratezza aleggiava ancora nell’aria.

Il parco apriva alle 10:00. Noi siamo arrivati alle 10:05 e alle casse c’erano quattro code talmente lunghe da farti illudere che l’ingresso potesse essere gratuito. Al di là dell’illusione, presentando la carta di identità dei bambini, abbiamo avuto diritto allo sconto famiglia.

Devo ammettere che ero un po’ prevenuta. Pensavo che non avremmo mai trovato un fazzoletto di erba dove stendere i teli e invece mi ha stupito riuscire a trovare addirittura degli ombrelloni liberi. I lettini ovviamente erano tutti occupati… ma non siamo gente pretenziosa.

Nel parco ci sono numerosi acqua scivoli, per tutti i gusti, per tutte le età e soprattutto per tutti i livelli di coraggio. Quindi mentre famiglia e amici stavano in coda sulle scale roventi per poi buttarsi a tutta velocità dagli scivoli, io mi sono goduta la tranquillità che serpeggiava nel prato.

Il parco è molto grande quindi assolutamente vivibile. Le attrazioni sono numerose ma l’accesso alle attrazioni è (giustamente) consentito in base all’altezza, quindi i bambini più piccoli devono accontentarsi di due piscine con gli scivoli più bassi e di qualche gioco d’acqua. Gli scivolini con i gommoni sono carini, i piccoli non devono fare la fila ma sarebbe buona cosa se i genitori facessero capire loro che il gommone non è personale e deve essere condiviso con gli altri, anziché tenerlo per quindici scivolate consecutive.

Se i vostri figli non sono abbastanza alti per accedere ad alcuni scivoli, ma pensate che siano in grado di scendere senza correre pericoli, c’è la possibilità di firmare una liberatoria all’ufficio informazioni e quindi concedere loro un po’ di divertimento in più.
Gli accessi agli scivoli sono monitorati grazie al braccialetto blu che viene messo al polso dei bambini: con questo possono accedere a tutti i giochi tranne quelli che richiedono un’altezza minima di 1,60 mt.

Non sono amante degli scivoli, ma in compenso ho apprezzato molto la piscina con le onde, la discoteca con i getti d’acqua e le zone idromassaggio presenti nelle piscine principali.

Oltre agli ampi spazi, di Ondaland ho apprezzato molto l’organizzazione, la pulizia dei bagni e degli spogliatoi e… sì, anche che nell’aria non si sentiva odore di peperonata o di cozze.

Per info www.ondaland.it

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