gemelli nella stasse classe o in classi diverse

Gemelli nella stessa classe o in classi diverse? Ecco la nostra opinione dopo quasi 12 anni di scuola.

Questo per noi è un mese importante. Un mese di decisioni. Il mese che determinerà i prossimi cinque anni della vita delle twins.

Il 31 gennaio si chiuderanno le iscrizioni online alla scuola superiore e, come ad ogni nuovo inizio, si ripresenta il solito dilemma: gemelli nella stessa classe o in classi diverse?

Chi mi conosce e mi legge da anni sa che le mie twins hanno frequentato due anni di scuola materna nella stessa classe e due in classi diverse. Alla primaria hanno continuato a rimanere divise, per poi riunirsi nuovamente alle medie.

Alle superiori non sappiamo ancora cosa accadrà ma c’è la possibilità che stiano ancora nella stessa classe. Non posso ancora pronunciarmi perché i possibili scenari sono almeno quattro ma la cosa certa è questa volta la decisione non spetterà solo a noi genitori.

In passato ci siamo assunti la responsabilità di scelte importanti, facendo un po’ un salto nel vuoto. Dopo 12 anni di scuola, posso dirvi che, se oggi le ragazze sono in grado di condividere la stessa classe, ma anche di stare lontane l’una dall’altra, è grazie a quelle scelte.

Qualunque cosa abbia in serbo per loro il futuro (purtroppo non dipende solo da noi), la accetteranno serenamente perché sanno trovare i loro equilibri in ogni situazione.

Il loro percorso è stato fino a oggi molto simile a quello di una mia giovane lettrice, Laura (anche lei), che un paio di anni fa aveva condiviso con me e con voi la sua esperienza scolastica.

In questi anni, il suo punto di vista, da gemella adolescente, è stato utile a molti genitori di gemelli.

Ci tengo però a ribadire che utile non significa che debba diventare una regola a cui attenersi a prescindere o a cui aggrapparci per sentirci in pace con noi stessi. Ancora oggi, l’obiettivo della condivisione di questa esperienza è di abbattere lo stereotipo secondo cui i gemelli debbano per forza essere inseriti in classi diverse.

Personalmente, non condivido le imposizioni o la rigidità che adottano alcune scuole, anche perché potrebbero privare i gemelli di opportunità. Le mie ragazze frequentano entrambe l’unica sezione a indirizzo musicale e, al momento dell’iscrizione, qualunque regola era passata in secondo piano per non precludere a nessuna l’opportunità di studiare uno strumento.

Per esperienza sia diretta che indiretta, posso dire che molte coppie di gemelli possono condividere la stessa classe serenamente e senza tragiche conseguenze. Sottolineo molte perché in alcuni casi sarebbe meglio optare per la separazione.

Come si può capire se i gemelli devono essere divisi?

I primi a sentire il campanello d’allarme dovreste essere proprio voi genitori.

Il rapporto tra gemelli dovrebbe essere sano. Osservateli. Osservateli tanto! Osservate il loro modo di interagire e la loro capacità di prendere decisioni (anche nel loro piccolo).
È bello che siano affiatati ma l’affiatamento non deve evolvere in dipendenza.

Ogni bambino ha il diritto di sviluppare la propria individualità e di imparare a pensare e a decidere con la propria testa. Non escludo che i gemelli possano imparare a farlo anche condividendo la stessa classe ma voi genitori non mettete i paraocchi.

Se i gemelli sono completamente dipendenti l’uno dall’altro, si condizionano negativamente, si chiudono nel loro guscio e fanno fatica a socializzare con altri bambini al parco, riflettete. 

Non ignorate eventuali disagi solo perché pensate di non avere il diritto di dividere ciò che la natura ha unito… la natura li ha fatti nascere gemelli ma sono due persone distinte.

Leggo spesso che molti genitori non hanno voluto dividere i gemelli per non farli soffrire. Ma siete sicuri che ne soffrirebbero? La  separazione non è sempre motivo di sofferenza per i gemelli. A volte lo è più per noi che per loro. In ogni caso, credo che anche quell’ipotetica sofferenza sia un campanello d’allarme su cui riflettere.

Tutti noi vorremmo vedere i nostri gemelli sempre insieme, uniti ma allo stesso tempo indipendenti, sereni e affiatati ma anche equilibrati. Purtroppo però questo non è sempre possibile.

Non sono una psicologa né una pedagogista, quindi posso parlarvi solo da mamma. Il mio consiglio è di fare una scelta ragionata mettendo, per una volta, da parte il cuore. Scegliete pensando al bene e al futuro dei vostri figli.

Se devono essere divisi, divideteli. Forse soffriranno un pochino all’inizio ma poi vi ringrazieranno.

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