rientrare al lavoro dopo i gemelli

Rientrare al lavoro dopo i gemelli.

Una twins mamma che sta per rientrare al lavoro dopo la maternità mi ha scritto:

Tra un mese finirò la maternità e dovrò rientrare al lavoro. Ho una buona posizione lavorativa e la mia indipendenza economica a cui non voglio rinunciare. So già che i gemelli mi mancheranno tantissimo e ho paura di non riuscire a organizzarmi e a conciliare tutto, ma voglio provarci. Sono egoista? Forse. Ma non credo che sia giusto annullarsi completamente per la famiglia. Cosa ne pensi?

Personalmente credo che la vita di una donna non finisca, né inizi, con la nascita dei figli, quindi è giusto, prima di tutto nei confronti di noi stesse, recuperare l’indipendenza e gli spazi personali che ci appartenevano nella vita precedente. Ma è doveroso anche nei confronti dei nostri figli, perché se desideriamo rientrare al lavoro, saremo sicuramente delle mamme più felici e che potranno trasmettere serenità anche a loro.

Quindi no. Non siamo egoiste. E soprattutto non siamo meno mamme di quelle H24. Facciamo una scelta consapevole e la facciamo per il bene dei nostri bambini perché, oltre ai benefici emotivi, non bisogna sottovalutare quelli economici… insomma, due cuori e una capanna ci può stare, ma in quattro (o più) si sta stretti.

Anche nei casi in cui rientrare al lavoro non è una libera scelta ma una necessità, con il tempo si potrebbe rivelare una piacevole evasione dal ménage familiare e un’opportunità per ricominciare ad avere una vita una sociale. Non si mette in discussione l’amore che proviamo per i nostri figli, ma alla lunga è umano avvertire la necessità di sostenere una conversazione con persone che abbiano già raggiunto la maggiore età, ma anche di sentirci coinvolte in un progetto che non abbia come obiettivo finale lo svezzamento o l’addio al pannolino.

Non voglio certo condannare le donne che possono decidere di fare le mamme full-time, perché sono scelte personali e che vanno rispettate, ma almeno provare ad alleviare il senso di colpa di quelle che rientrano nel mondo del lavoro.

Forse non tutti sanno che le twins mamme lavoratrici dipendenti hanno diritto alla maternità facoltativa per ogni gemello. Questo significa che oltre ai 5 mesi di astensione obbligatoria dal lavoro, sono previsti 6 mesi di congedo parentale per ogni bambino. E’ sicuramente una buona agevolazione, visto che due bambini piccoli richiedono molte più attenzioni e costano più fatica di uno solo.

Rientrare al lavoro quando si hanno due gemelli piccoli, non è facile. Bisogna fare i conti con i nuovi ritmi, puntare la sveglia all’alba per preparare e gestire due bambini, fare una lotta quotidiana contro il tempo per timbrare puntuali e imparare a gestire il distacco dai pargoli. Al momento dei saluti ci guarderanno entrambi coi lucciconi agli occhi e faranno leva proprio sul nostro senso di colpa, quello che accompagna le mamme di gemelli fin dalla loro nascita e che ci fa credere che dividere le nostre attenzioni per due equivalga a non dare loro abbastanza amore.
Non cadete nel tranello! Lasciate da parte il senso di colpa e concentratevi sull’organizzazione bambini-lavoro-casa.

Rientrare al lavoro dopo la maternità gemellare – la mia esperienza

Ho sfruttato la mia maternità gemellare tutta in una volta, per poter seguire la crescita delle mie twins personalmente e il più possibile.

Sono rientrata al lavoro quando avevano quasi 16 mesi. Camminavano già da un pezzo, mangiavano praticamente tutto e si addormentavano da sole nei loro lettini. Erano abbastanza autonome quindi approfittai della disponibilità dei miei genitori, soprattutto di mia madre, che si offrì di accudire le bambine fino al loro ingresso alla scuola materna. Sono stata molto fortunata perché ho sempre potuto contare sul suo aiuto ma anche su quello di mia suocera che, nonostante fosse un po’ più avanti con gli anni, all’occorrenza è sempre stata felice di occuparsi di loro. Comunque chiesi il part-time perché lavoravo fuori città e non volevo assorbire tutto il tempo dei nonni.

A due anni e mezzo le twins iniziarono la scuola materna da anticipatarie per lasciare più liberi i miei. O almeno così credevamo tutti. Infatti per molto tempo sono stati il mio piano B per quando si presentavano inesorabili i malanni di stagione e le malattie infettive. Tipo che quando entravamo a scuola e all’ingresso del corridoio leggevo “vi informiamo che si sono verificati casi di varicella/scarlattina/manipiedibocca, dicevo a mia madre di non prendere impegni per le due settimane successive. Perché, per rispondere a una domanda fanno spesso i curiosi, i gemelli non si ammalano insieme, per via di qualche strana telepatia o congiuntura astrale, ma solitamente si contagiano l’uno con l’altro come può accadere a qualunque bambino in collettività.

Avete una vaga idea di quante volte si ammalino i bambini durante i primi anni di nido o materna?

Se riuscite a fare due calcoli, moltiplicate il risultato per due e capirete subito che la scuola materna era il piano A soltanto da settembre a ottobre e da aprile a giugno.

Insomma, per le faccende di casa si può ricorrere a una colf, la spesa si può fare tranquillamente online e le bollette si pagano praticamente tutte con RID o con home banking, ma la più grande difficoltà che riscontrai all’epoca furono i periodi di malattia.
Nonostante tutto, grazie ai nonni che ci sono sempre stati, non ho mai saltato un giorno di lavoro per un’influenza o una bronchite delle twins.

I nonni sono un grande aiuto per molte famiglie, ma non tutti se la sentono di farsi carico di una responsabilità così grande, soprattutto se i bambini da accudire sono due e hanno la stessa età. Le alternative sono l’asilo nido o la tata, che spesso coesistono proprio per non rischiare di rimanere scoperti nei casi di emergenza. Altri genitori approfittano del part-time o dei turni per organizzarsi in modo da alternarsi durante la giornata.

Infine non è da escludere la possibilità di rinunciare a un periodo di astensione facoltativa, sfruttare il voucher baby sitting e asili nido riconosciuto dall’INPS e conservare la maternità per altre occasioni (vacanze di Natale, periodo estivo…).
Nessuna soluzione è migliore di un’altra ma ogni famiglia deve trovare quella che le è più congeniale. In ogni caso serve tempo per fare rodaggio, per abituarsi tutti al cambiamento e alla separazione e per trovare nuovi equilibri, ma dopo una complicata fase iniziale, tornerà il sereno.

Concludo dicendo che se qualche twins-mamma avesse dei dubbi in merito al rendimento sul lavoro, riflettete su quante competenze avete maturato da quando avete i vostri gemelli: sono più di quante immaginiate, mettetele in pratica e sfruttatele a vostro favore.
I gemelli fanno curriculum. 😉

curriculum di una mamma di gemelli

 

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